DSCN1692 copia Nel sud spesso le fontane sono veri e proprii monumenti all’acqua che qui, anche per il clima,  è forse più preziosa che altrove così spesso sono grandiose e soprattutto cariche di storia.

La prima volta che andammo a Venosa molti anni fa arrivammo di sera, verso il tramonto ed entrando in città restammo colpiti da uno spettacolo straordinario: una enorme  magnifica fontana dalle forme eleganti e sobrie attorno a cui decine di persone sostavano, chiacchieravano, sedevano… insomma una specie di punto di incontro del passeggio serale che a queste latitudini é ancora tradizione.

DSCN1694 copiaOgni volta che pensiamo a Venosa la prima immagine é questa, anzi, no la seconda immagine perché la prima é quella di un pastore  incontrato poco prima sulla strada che arrivava a Venosa. Su di un asino cavalcava lento, seguendo il suo piccolo gregge. Ai lati un boschetto e nell’aria i colori del tramonto… indimenticabile e indimenticato.

Non solo per queste immagini  Venosa ci è rimasta nel cuore infatti ogni tanto torniamo, prendiamo a pretesto la stanchezza del viaggio per fare tappa qui, in questo luogo che abbiamo imparato ad amare per la bellezza della città, l’eccezionalità  dei suoi monumenti, per la lucentezza delle pietre delle sue strade, per il colore della luce di questo luogo straordinario e poco conosciuto.

Anche questa volta la prima visita é stata alla fontana Angioina  che tuttavia ho fotografato alla mattina presto, quando ancora non c’era in giro nessuno… mi mette in imbarazzo mettermi a fotografare le persone che stanno facendosi i fatti loro

DSCN1696 copiaSi chiama fontana Angioina perché la sua costruzione  si deve alla munificenza di Carlo II d’Angiò che concesse il beneficio (qualunque cosa significhi) nel 1298 e i due leoni alle estremità, unico ornamento di questa meraviglia,  sono l’emblema della regalità e provenienti dalle rovine romane poco lontane.

La fontana Angioina é all’ingresso di Venosa, ma dentro il centro storico in una piazzetta che si affaccia sul paesaggio ce n’é un’altra molto più piccola ma anch’essa ricca di fascino e di memoria: la fontana di Messer Oto, anch’essa frutto di un privilegio concesso (???) da Ruggero D’Angiò nel 1313-14 che è sormontata da un leone che proviene anche lui dagli scavi romani vicini.

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DSCN1913* copiaA Venosa oltre alle belle fontane c’é molto di più… sarà un post a puntate.

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In queste immagini del sito del Comune la fontana di Messer Oto quando ancora era nel pieno dell’attività.

 

 

 

 

 

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