L’abbazia di S.Croce dei Conti di Sassoferrato sorge solitaria sul versante opposto dell’abitato, in posizione sopraelevata, vicino alla confluenza dei torrenti Sanguerone e Marena nel fiume Sentino.
Fu costruita intorno al XII secolo dai Conti Atti, in quel periodo signori di Sassoferrato, i quali utilizzarono, in parte, materiale proveniente dalle rovine della città romana di Sentinum che sorge nei pressi.
Esternamente non sembrerebbe avere grande interesse, e invece è speciale…
Infatti fa parte di un piccolo gruppo di edifici di culto che rappresentano un unicum nella regione; nel giro di solo una trentina di chilometri, lungo strade secondarie, nel pre-appennino marchigiano si incontrano tre chiese romaniche molto particolari: questa S.Croce dei Conti a Sassoferrato, S.Vittore delle Chiuse e S.Maria delle Moje. Poi ce n’è una un po’ più lontana, S.Maria a Piè del Chienti, ma sempre nelle Marche centrali. Tutte datate tra l’XI ed il XII secolo, tutte accomunate dalla pianta a croce greca inscritta, uno schema di origini orientali molto diffuso nelle chiese bizantine della Grecia e dei Balcani ma raro da noi. Viene naturale chiedersi perché.Oltre alla pianta particolare S.Croce è speciale anche per un altro motivo: la chiesa originaria non appare all’esterno, essendo stata inglobata in una struttura successiva che ne ha nascosto completamente l’aspetto.
Di solito quando si voleva rinnovare una chiesa (e qui si è operato più volte) la si demoliva quasi completamente ma qui è stata proprio chiusa come in una scatola, tanto che nei locali della sagrestia è visibile l’esterno dell’abside…. Solo qui si ha la possibilità di vedere l’esterno dell’abside… all’interno di una chiesa… insomma una chiesa che ne nasconde un’altra… perché?

l’abside nascosta, piano terra

l’abside nascosta al piano superiore, con le immagini del sole
L’ingresso è costituito da un nartece voltato a botte che introduce all’antico portale di accesso alla chiesa ed è decorato con una complessa modanatura formata da tre archi a tutto sesto concentrici, che ripropongono la tematica dei bestiari e degli animali fantastici.
Il nucleo centrale della chiesa è definito da quattro alti pilastri compositi, addosso a ciascuno dei quali sono collocate due semicolonne in granito e pietra calcarea, provenienti dalle rovine della città romana di Sentinum che si trova nei pressi.
I pilastri sono decorati da una serie di interessanti capitelli di derivazione lombarda, che presentano motivi geometrici, vegetali, con bestiari e animali fantastici, ed uno con la Crocifissione
“Per chi si diletta di arte medievale le rappresentazioni sui capitelli recano la ‘firma’ di un artista Longobardo. Basta guardare alla sirena bicaudata su un pilastro addossato ad uno dei muri portanti: la faccia a pera, gli occhi rappresentati in rilievo, la forma della bocca e le orecchie a sventola sono note stilistiche che la fanno attribuire, oltre ogni ragionevole dubbio, alle mani di un tagliapietra Longobardo.
Uno sguardo ad opere Longobarde quali l’altare di Rachis a Cividale o la sirena sull’ambone della Pieve di Gropina permette a chiunque di riconoscere lo stesso marchio di fabbrica.
E’ possibile che il tempio sia stato costruito recuperando oltre alle colonne romane di Sentinum anche materiali di un tempio preesistente di fattura Longobarda.”
“Uno dei capitelli, l’unico a soggetto religioso, rappresenta la crocefissione con il Cristo fissato alla croce con quattro chiodi: dal 1200 in poi si fissa il Cristo con un unico chiodo per i due piedi.
Nell’altra bellissima scena un omino itifallico armato di spada tiene la mano sulla testa di un bambino (o un fedele?). A destra è rappresentata (con vista dall’alto) una belva, probabilmente una manticora (una creatura mitica, una sorta di chimera dotata di una testa simile a quella umana, corpo di leone e coda di scorpione)
Una manticora molto simile e vista da sopra si trova – curiosamente – sul portale della cattedrale di Trani.
Interessante anche il capitello nel quale l’uomo tiene sottomesse due belve.
Altri capitelli ospitano un intreccio di basilischi, chimere, elefanti, aquile ed altri simboli riprodotti con cura da mani certamente molto abili: un gioiello romanico tutto sommato giunto a noi in buono stato e che meriterebbe di essere più valorizzato.” tratto da http://www.terrestorie.com/posti/sassoferrato/sassoferrato.htm. a cui devo anche la maggior parte delle foto dei capitelli, quelle belle.
Misteri, misteri misteri… fra cui Cavalieri templari, il Dio Mitra, i Grandi della Terra e l’energia cosmica
A voler cercare misteri qui si ha gioco facile e in tanti lo hanno fatto, spesso arrivando a immaginare storie degne di Indiana Jones.
Una croce di tipo templare incisa al portale ha suggerito a molti l’appartenenza ai cavalieri Templari, che tanto fascino esercitano oggi. I loro attuali seguaci ne hanno fatto uno dei loro luoghi, con tanto di celebrazioni in uniforme e spada (!!!).
E che dire poi del culto del dio Mitra con tutto il fascino misterioso che si porta dietro? Lo testimonierebbero secondo i cultori le due sculture che rappresentano il sole dell’abside nascosta… come dubitarne!
Forse la chiesa sorge dove anticamente esisteva un tempio al dio Mitra, anche la abbondante presenza di acque del luogo potrebbe giustificare l’ipotesi.
Possono bastare questi misteri?
Le benemerite guide volontarie che da anni accolgono i visitatori raccontano le storie e le leggende di cui è stata protagonista questa costruzione più che millenaria, e dicono anche di misteriose visite da parte di grandi personaggi: Napoleone, Mussolini, emissari di Hitler. Concludono con l’interrogativo: cosa cercavano? Cosa sapevano?
Non basta ancora: attraverso misurazioni scientifiche sembra sia stato accertato che nell’interno della chiesa, precisamente nei pressi dei due pilastri davanti all’altare (che tra l’altro sono più bassi degli altri, pare che questo favorisca il fenomeno) sia stata rilevata una notevole concentrazione di energia cosmica…
Una visita a S.Croce dei Conti di Sassoferrato può essere davvero interessante, educativa, divertente, affascinante e per di più in un ambiente verdissimo e fuori dal tempo: imperdibile
Un’associazione di volontari si occupa generosamente delle aperture per conoscere modalità e orari si possono chiedere info all’Uff. comunale dei Vigili urbani