Sono andata più volte a Procida e me ne sono innamorata. Adesso è di grande attualità, dopo la designazione a città della cultura del 2022; questo mi ha fatto venire voglia di rileggere un vecchio post, di qualche anno fa che almeno a me pare ancora valido; eccolo.
Certo che parlare delle isole del Golfo di Napoli é un’assoluta dimostrazione di presunzione, ma ci provo lo stesso.
Non parlo di Capri dove non tornerei nemmeno gratis, troppo di tutto: gente, costi, rumore,… e nemmeno di Ischia, ma di Procida.
Tutti sanno che c’é, ma pochi ci sono stati; io non manco di andarci ogni volta che sto da queste parti, magari a curarmi a Ischia. Traghetti e aliscafi portano velocemente e per un modico prezzo al porto di Procida dove ci accoglie una parata di case molto alte e coloratissime e subito si capisce che qui si è in un posto diverso da Capri e ischia. E’ vero che c’é una sfilata di baretti, ristorantini, negozi per turisti, ma anche meccanici, ferramenta, officine di riparazioni, negozi di alimentari, insomma un posto che vive anche di altro oltre che di turismo.
Si sale su per la salita che va al castello, all’antica rocca e al vecchio carcere, la salita è faticosa e un po’ di traffico disturba, ma si arriva alla piazzetta (qui gli spazi sono preziosi e rari) che a suo tempo, nel 1799, ha ospitato l’albero della libertà, poi il patibolo per i rivoluzionari e adesso il monumento che ricorda le vicende.
Tutto intorno un sedile che ospita sempre qualche vecchio pescatore. Dicono che per loro era importante sedersi qui perché vedevano insieme casa e barca, mentre si godevano l chiacchiere e il passeggio.
Infatti questo è il panorama che si può vedere se ci si sporge
Paesaggio straordinario: ogni casa dipinta in un colore rigorosamente contrastante con quello delle case contigue, forse perché, come dice la vox populi, in questo modo anche da lontano i pescatori potevano individuare la propria. Secondo fonti più attendibili perché i procidani sono così, fantasiosi e un po’ individualisti. Basta guardare le case da vicino
E su in alto la città murata
la parte più antica dell’isola, un concentrato di architettura spontanea originalissima e anche a quanto pare tenuta con cura, contrariamente ai grandi edifici abbandonati come il grande carcere che ha ospitato eroi risorgimentali e che ha funzionato fino agli anni ’80
oggi é abbandonato e la natura esplosiva di quest’isola lo sta colonizzando…
Nella città murata ci sono le costruzioni più antiche e caratteristiche, costruite con il famoso arco rampante, architettura spontanea bella e funzionale, basata sull’arco che sostiene la rampa delle scale che portano al piano superiore, il tutto condito con i colori procidani
In cima c’é una chiesa importante e bella, col suo museo, interessante ma a tutto preferisco lo straordinario belvedere che si affaccia sul Golfo di Napoli
E’ ora di andare… ultimo sguardo
Davvero è una perla.
proprio vero, in fondo ho pensato che la vittoria se la sono meritata; speriamo ne facciano un buon uso-