la lezione di Romena

tempore famis

Fin dalla prima volta che l’ho vista, parecchi anni fa, questa iscrizione su un capitello della magnifica Pieve di Romena mi ha colpita nel profondo.  Intanto mi  commuoveva questo dichiarare  “tempore famis” “al tempo della carestia”, manifestare lo strazio non potendo celare la disperazione. Confesso che ancora oggi dopo tanti anni e dopo tante volte che siamo stati lì non riesco a guardarla senza provare un nodo alla gola.

Poi mi sconcertava il fatto che, appunto, in tempi così tragici, si fossero dedicati a un’opera tanto straordinaria e  grandiosa come la costruzione di questa Pieve che non  solo è stata una grande impresa, molto costosa, ma nonostante i guasti che il tempo e i terremoti le hanno inflitto è anche di una struggente bellezza. 

Romena girasoli

Vedendola  emergere  in mezzo alla campagna fra i girasoli o la lavanda secondo stagione si sa di essere davanti a un capolavoro che si esprime fin dall’esterno nell’abside tutta colonnine e finestre e pietre segnate dal tempo.

l-abside

L’interno, benché mutilato da un antico terremoto, mostra nei capitelli residui la potenza della scultura romanica, essenziale e poetica.

interno-della-pieve

E su uno di questi, bellissimo nella sua astrattezza, la scritta: “tempore famis” a dichiarare:

“Sì! L’abbiamo voluta bella nella nostra disperazione perché il nostro sguardo è oltre il presente, è per l’eternità.”

Un altro modo per dire che la bellezza salverà il mondo, anche in tempore famis… stavo per scrivere “anche al tempo del virus”.

la colonna della scritta

nota: ringrazio per le foto Giuliano Scheggi e anche il web. Le mie foto non erano all’altezza…

la lezione di Romenaultima modifica: 2020-12-07T08:12:54+01:00da scanfesca
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