Partiti da casa con l’obbiettivo di arrivare in Portogallo, fino a Santiago ma andando piano, come d’abitudine, un po’ a caso, fermandoci ogni volta che ci venga voglia. Insomma il nostro modo di viaggiare che non può conciliarsi con nessuna programmazione rigida e men che meno con i viaggi organizzati. La meta è stabilita, ma in mezzo c’è la Francia e anche la Spagna: una miniera ricchissima! Prime pagine, siamo partiti da due giorni:
22-7-1996 alle 9,40 ripartiamo
ore 12 frontiera km 3340
la strada è molto bella da fare in moto e portarsi gli spicci avanzati dalla volta prima pranzo in baracchino lungo la strada, una specie di caprese (assiette italienne) poi si viaggia e si riposa lungo il fiume La Drôme, rocce rosse argille nere e grigie e campi di lavanda, splendidi.
Mi atterra un paracadutista vicino, sul greto del fiume.
Arriviamo a Orange e qui prendiamo l’autostrada, che effetto tanto traffico dopo un viaggio quasi da soli ma adesso bisogna fare della strada.
decidiamo di provare gli alberghi di autostrada che spesso abbiamo visto e mai provato e nella zona di Narbonne ci fermiamo in una specie di scatolone ma piuttosto comodo ** ceniamo lì e poi a letto
23-7-1996 ore 9,45 si riparte km 3783 verso l’Atlantico
ma alle 13 usciamo dopo aver fatto la spesa in un negozio di autostrada e andiamo verso S.Bertrand de Comminges e scopriamo St. Just in Valcabrère … fra i campi, col cimiterino attorno e le tombe romane… con la tomba di S.Just sotto la cui protezione ci si mette fisicamente (passando sotto il suo sepolcro sollevato) e poi, con una scaletta si sale a toccare la tomba ..

la tomba di S.Just
S.Just in Valcabrère è una specie di palinsesto dove fra i reperti romani e l’architettura romanica magnifica. Il portale con le due coppie di statue che accolgono chi entra e la lunetta con Cristo in maestà con gli evangelisti e angeli. Ai lati del portale a sinistra S.Pastor e S.Stefano e a destra S.Elena e S.Giusto. Sopra le statue splendidi capitelli che narrano qualcosa del personaggio: la decapitazione di S.Pastor, la lapidazione di S.Stefano,
per S. Giusto, martirizzato assieme a lui, il martirio con una mazza. Per S.Elena si ricorda il ritrovamento della Croce particolaremente interessante qui perché nella chiesa si conservava come reliquia una scheggia della Vera Croce che attraeva molti pellegrini.
E all’interno una quantità di sculture di recupero...

Photo by Denis Trente-Huittessan
poi subito lì fuori, una piccola area picnic deliziosa, con vista sulla chiesa di S.Bertrand de Comminges: appena vista decidiamo che dormiremo lì!
tanti tantissimi passeri e cincie che mangiano le briciole dei pasti
altrui … secondo me a Parigi non c’è un posto così bello…
ci fermiamo a S.Bertrand tanto tutto ci piace e una volta assicuratici da dormire (antica stazione di sosta dei pellegrini, diffronte alla cattedrale
l’hotel ai piedi della cattedrale nella foto di ph enrico galantini
andiamo a vedere le grotte du Gargas (con le mani dalle dita mozze)
ci sono dipinte in negativo mani di popoli preistorici mancanti di un dito o forse con un dito piegato… molto suggestivo ed emozionante, è sera e l’accesso è in mezzo ad un bosco …. davvero sembrava tutto vero
Poi al ritorno doccia, passeggiata, cena e siesta in un momento perfetto 20.30 Siamo soli sulla piazzetta uccellini a mucchi fiori che tappezzano il pavimento
Dopo la cena e poi eleganti come per una serata di gala, sulla porta della chiesa seduti sui gradini ad aspettare che il sole finisca di tramontare piano piano e ascoltando l’organo straordinario ad angolo della chiesa che suona solo per noi: sono le prove del concerto che si terrà di lì a due giorni e noi non ci saremo

l’organo della cattedrale di St.Betrand de Comminges
ISTANTANEE:
Aggiungo tre immagini al volo:
La campagna incorniciata dalla finestra del barbacane
Il suono dei campanacci delle pecore che pascolano laggiù I ragazzi che scavano l’antica Lugdunum Convenarum dove furono mandati in esilio a morire lontano da tutti il console romano Pilato e sua moglie credo o Erode e moglie???? controllerò Il cane buffo che abbaia alla mucca e scappa spaventato da lei che si gira e lui da lontano continua a fare il gradasso.
Non so come mai ma non ho scritto della straordinaria bellezza del chiostro (che pure ricordo perfettamente) con bellissime sculture e il loggiato che si affaccia sul paesaggio… davvero un posto magnifico per le meditazioni dei monaci e anche le nostre che restiamo a lungo

il chiostro di St.Bertrand de Comminges
la pagina successiva dice: “a malincuore ce ne andiamo ma solo fisicamente e ci dirigiamo verso Pamplona passando per un valico a caso: Roncisvalle!”
ho trovato per caso il tuo sito andando per ricerca sul “castello” di Montsegur. Ed ora sto leggendo i tuoi diari. Brava. il testo scorre piacevolmente (forse perchè sono affascinato da viaggi “indipendenti”)
Una domanda: ho letto parecchi libri sui Catari e su Montsegur (ci ho fatto perfino una canzone e un gioco di società!) ma non ho mai visto la foto della fortezza di Montsegur in quel modo. Tanto che mi son chiesto: “No, quella fortezza non è Montsegur, non può essere!….” Poi ho pensato che forser, (forse) l’altro versante era, è proprio così come l’ho vista nella foto da te pubblicata. Mi puoi confermare?
Grazie e felici viaggi!
Franco Rossi, un settantaduenne ancora innamorata del turismo “occasionale”