Ancarano, come già ho detto, non è un paese ma un territorio di campi e di siepi che in questo momento sono verdissimi e gonfi di frutti; cerchiamo una delle ville che lo formano, S.Angelo, per vedere la Chiesa della Madonna bianca…
Ho guardato a lungo le immagini su google e per questo la riconosco in quel bianco che intravedo fra la macchia che fiancheggia la strada che da Preci va verso Norcia.
Una viottola fra le siepi ci porta lì, a pochi metri, a questa elegante costruzione bianca anche lei, (ma non è per questo che porta quel nome).
Quando sbuchiamo fra le querce e le siepi ci accoglie il fianco della chiesa, un loggiato aereo, bianchissimo, pavimentato con lastre di pietra
Il fronte e il loggiato sembrano un palinsesto di elementi che ci portano dal gotico al rinascimentale: portale ad arco acuto con cornice scolpita, leoni stilofori, colonnine leggere, affreschi….
A cercare le notizie su questa costruzione si scopre che ha avuto molte vite di molte delle quali si sa poco…
Date precise in merito alla costruzione della chiesa non ve ne sono ma essa compare in antichi documenti che attestano che la sua fondazione risalirebbe al 1361. La struttura fu terminata nel 1508 e venne più volte rimaneggiata fino ai nostri anni, dopo i danni dei terremoti.
Un cartello cortese invita a chiamare i vicini di casa che hanno la chiave per vedere l’interno, ma è ora di pranzo, non ce la sentiamo…teniamo questa possibilità come pretesto per tornare tanto siamo spesso da queste parti.
Sostare in questo portico,contemplare i campi attorno incorniciati dagli archi bianchissimi e leggeri è molto piacevole e invita alla sosta e alla meditazione. E anche alla curiosità…il portale che si apre sul fianco, che si può attribuire alla costruzione originaria, quella più antica, trecentesca, si rivela davvero interessante.
Intanto mi pare di averla già vista… sull’arco gli stessi decori della chiesa di S.Antonio a Capodicolle: la croce astile e i due fiori della vita (templari forse) e sui due stipiti le due testine una di un re con corona e l’altra meno chiara che sembra una persona “normale”… proprio come nell’altra chiesa.
Qui però c’è qualcosa in più, qualcosa di abbastanza straordinario: una sirena bicaudata incisa in modo non profondo sullo stipite sinistro, sotto alla testa del re. Sono stati scritti libri e libri sul significato di questa figura, uno dei simboli più affascinanti e intriganti della scultura medievale.
C’è qualcosa graffito anche sull’altro stipite, ma per me è illeggibile.
Insomma questa chiesa così scenografica, nascosta agli sguardi più superficiali, col suo bianco portico che spicca in mezzo al verde della macchia ha più di un motivo di fascino e dicono che il meglio è all’interno… Torneremo!