Della Valnerina (come del maiale) non si butta via niente; non c’é chilometro, gruppetto di case, paese… che non ci offra episodi di bellezza!
Questa volta tocca a Civitella di Scheggino cioè questo borgo che é cinto di mura ancora quasi intatte in cui si aprono due porte: la “porta priora” a monte, preceduta da un passaggio coperto a volta (oltre che da resti di un bastione) di qui parte la strada in ripida discesa verso la “porta da piedi” con arco ogivale in pietra.
Le fortificazioni, le mura e le due porte di accesso risalgono al sec. XIII.
Come gli altri paesi della Valnerina è curato, restaurato e… poco abitato.
La signora che prende il sole sulla panchina fuori porta Priora con la sua badante mi fa il censimento aggiornato: dentro le mura ci vivono lei, la badante, due uomini che vivono ognuno per conto suo e poi persino una famiglia di cinque persone : padre madre e tre bambini! C’é un futuro per Civitella anche perché é a soli 3 chilometri da Scheggino che nella piana sulle rive del Nera offre servizi e negozi.
È piacevole camminare per questi vicoli puliti e fioriti. Si arriva alla piazzetta dove sonnecchia un cane, spingo la porta della chiesa… cerca di mantenere la dignità ma si respira un po’ di senso di abbandono.
L’altare in fondo alla chiesa é dono di un benefattore per il quale in cambio si devono dire delle messe di suffragio di mercoledì in perpetuo dal 1626…
Torniamo verso la porta Priora; l’ultima immagine é la rosa damascena che spicca con il suo delicato disegno sul muro di pietra ruvida. I petali sono un po’ appassiti, ma il profumo é ancora intenso… queste rose che fioriscono nei posti più scomodi ma non sul mio balcone mi fanno sempre stizzire….
PS. la foto del paese dall’alto é presa dal sito turistico della Valnerina