a Falerone… un posto dei tanti nelle Marche dove comunque ci son cose da vedere, strade da percorrere, salite da…salire, facciate da ammirare, iscrizioni da interpretare insomma storia da leggere e godere. Antiche nobili origini romane il cui antico abitato si stendeva nella piana, quello medievale è arroccato sul cucuzzolo di una collina e a mezza strada, solitaria e persa nella campagna c’è l’Abbazia di San Paolino.
Un sentierino erboso che si percorre è il modo perfetto per avvicinarsi a questa costruzione poco conosciuta, modesta ma per me estremamente fascinosa. Le mie foto per loro natura non rendono giustizia alla bellezza e anche alla mia meraviglia.
La facciata che non riesco a fotografare in modo decente dato che non c’è lo spazio sembra un lavoro di rammendo un po’ a caso: qua e là, in modo che a me pare casuale, fra le pietre della muratura, emergono pietre scolpite: nodi, animali, date
Giro attorno all’abside che con le sue doppie finestre mi fa pensare che forse indicano i solstizi… chissà?
Dietro c’è un campo arato, davanti un tripudio di verde (accidenti al filo) e di fiori dato che è aprile.
La torre campanaria fa pensare più ad una torre di guardia ed è appena ingentilita da una bella bifora (la foto non è mia).
Ma questo Paolino? Chi era? Un vescovo napoletano e neanche gli storici di Falerone sanno fornire una motivazione seria a questa intitolazione: l’unica cosa sicura è che non è un diminutivo!
E dentro è stata trovata una lastra con una storia straordinaria… ne parlerò altrove.