una iniziativa curiosa, nell’estate di Senigallia: un labirinto tracciato in un campo di mais, che riproduce la pianta della bella rocca malatestiana. Originale, interessante e di più a impatto zero. Finita la stagione il mais sarà raccolto e non resterà niente a offendere o segnare la terra. Bello!
Perchè nel mais ci si può perdere, io lo so.
Anni fa in Bretagna ci accadde di andare a cercare un menhir che era piantato i mezzo a un campo di mais ( o forse era il mais a essergli attorno). Il mais fa piante così alte e fitte che ci si può sentire davvero perduti… insomma forse più di una semplice trovata.
Allora avevo raccontato così:
“CARNAC, Bretagna buffo il nome di CARNAC mi ha sempre fatto venire in mente e anche adesso mi succede, l’Egitto.
Mi pare proprio buffo che due luoghi così diversi, lontani geograficamente, storicamente, ma soprattutto culturalmente abbiano lo stesso nome, che sia lo stesso suono ad evocarli… e a me mi fa confusione: dico Carnac, penso a sabbia e palme e invece ecco praterie verdissime, granturco , piogge e nebbie del nord.
Insomma siamo a Carnac di Bretagna…abbiamo visto quasi tutto e la guida ci suggerisce ancora un menhir, isolato, lì fra i campi.
Si va alla ricerca, non vogliamo trascurare niente e così lo troviamo, svetta poderoso al di sopra di un fittissimo campo di granoturco alto più di noi, cerchiamo un sentiero, un passaggio : non c’è o non si fa trovare… è curioso camminare fra le piante di mais non si vede niente, non ci vediamo nemmeno fra noi due..e soprattutto sembra buffo ma si perde l’orientamento .
Ogni tanto spicco un salto per vedere da che parte si deve andare e durante uno di questi salti lo fotografo.
La foto è ovviamente mossa… ma è tutto quello che ho visto del menhir che non siamo riusciti a trovare…ormai ci bastava così”